Mamma gatta aspetta i suoi micini (come aiutarla)!

Con la sua gran panciona, la gatta si aggira per casa con aria trionfante. E tu ti chiedi come avverrà il parto, quali potrebbero essere i rischi…

  • «Ci sono cose che è bene sapere, tuttavia ricorda che l’istinto guiderà la gatta e il tuo intervento e quello del veterinario saranno necessari solo nelle emergenze», rassicura la dottoressa Laura Jurilli, con studio ad Ancona (http://www.clinicaveterinariagaia.com/)

 

PREPARA LA “SALA PARTO” «La gravidanza della gatta dura in media 63-65 giorni. Al 30° è consigliabile un’ecografia; intorno al 50° si dovrebbe fare una radiografia per contare i piccoli, cosa importante per capire quando la micia avrà terminato il parto», spiega l’esperta. «Qualche giorno prima del termine colloca in un punto caldo e appartato della casa una cesta o una scatola, abbastanza grande perché la micia possa girarsi senza schiacciare i piccoli. Mettici un cuscino e un lenzuolino o una traversina assorbente, da cambiare ogni giorno. Per capire se il parto è imminente, misura la temperatura rettale della micia con un termometro per bimbi: normalmente è intorno ai 38,5 °C, ma nelle 24 ore prima del parto si abbasserà fino a 37,2-37,8 °C».

LA NASCITA IN DETTAGLIO «Le prime contrazioni saranno distanziate, poi diventeranno più frequenti; la vulva si dilaterà e comparirà il primo sacchetto amniotico, pieno di liquido. La gatta si leccherà per romperlo e il micino comparirà con la testa o una zampetta: non ti preoccupare, la presentazione podalica non dà problemi», continua la veterinaria. L’espulsione di ogni piccolo sarà seguita da quella della placenta, che normalmente la madre mangia. Se il sacco amniotico non si è già lacerato, la gatta lo romperà facendone uscire il piccolo che poi leccherà per stimolare respirazione e circolazione, poi reciderà il cordone ombelicale.

QUANDO INTERVENIRE Può succedere che la gatta, specie se e al primo parto, non rompa il sacco amniotico e non recida il cordone. Dovrai allora agire tu, aprendo il sacchetto con una garza sterile e asciugando naso e bocca del piccolo. Taglia quindi il cordone con forbicine disinfettate tenendoti a 3-4 cm dalla pancia del micino e schiacciando il cordone per fermare il sangue; concludi sfregando il piccolo con un panno.

  • Tra l’espulsione di un gattino e l’altro possono passare da pochi minuti a un’ora e in genere un parto dura 4-6 ore. Se la gatta ha contrazioni forti e prolungate ma non riesce a partorire, chiama subito il veterinario. Se dopo il parto non mangia, non allatta e sembra nervosa, portala dal medico mettendo lei e i cuccioli in un cesto coperto con dentro una borsa dell’acqua calda.

 

Fonte: estratto da un bel servizio di Laura Zoccoli su Starbene, 12/03/19




Sara & Simone

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