Sapevi che anche cani e gatti possono soffrire di cuore?

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La buona notizia è che i nostri amici a quattro zampe vivono sempre più a lungo. La cattiva è che proprio con il passare degli anni aumenta il rischio che vadano incontro a malattie cardiache. «E purtroppo spesso i proprietari non sanno né che esiste questa sfortunata possibilità né che, nel caso, si può intervenire con esami e cure», osserva Marilena Pignataro, veterinaria cardiologa.

Controlli regolari e un po’ di attenzione

A partire dagli 8-10 anni si raccomanda di portare cani e gatti dal veterinario per un controllo di routine almeno due volte all’anno. Il medico farà una visita generale e ascolterà il cuore per scoprire soffi o alterazioni nella frequenza del battito. Se qualcosa non va, o se sorge anche solo un dubbio, consiglierà la visita da un veterinario cardiologo, che inizierà gli accertamenti con un’ecografia cardiaca.

Anche tu puoi comunque essere d’aiuto per una diagnosi precoce, facendo attenzione ad alcuni campanelli d’allarme: se noti tosse persistente, affanno, stanchezza, se il tuo cane o gatto è restio a fare sforzi, meglio farlo controllare.

Le cure dipendono dall’età

«Se l’animale è ancora giovane, le patologie sono quasi sempre congenite ed ereditarie: alcune possono essere risolte con interventi chirurgici (simili a quelli dell’uomo, a eccezione del trapianto). altre vengono affrontate con farmaci, altre ancora non hanno purtroppo cura», continua l’esperta. «Cani e gatti anziani, invece, vengono trattati quasi sempre con i farmaci: in questi casi accorgersi al più presto dell’insorgere di un problema e rivolgersi a un veterinario cardiologo è fondamentale perché il tuo amico possa vivere meglio e più a lungo».

Certe razze sono più predisposte 

«A soffrire di problemi cardiaci in età adulta e matura sono soprattutto i cani di piccola taglia. Dal Jack Russel al chihuahua, dal bassotto al maltese e al meticcio, purtroppo non ci sono eccezioni, e la percentuale di animali che sviluppano una patologia è di circa l’80%», spiega Marilena Pignataro. «Ci sono poi razze che sono geneticamente predisposte: tra i cani i più vulnerabili sono dobermann, alano, boxer, terranova, cavalier king spaniel; tra i gatti ragdoll e Maine coon. Prima di prendere un piccolo di queste razze chiedi se i genitori sono stati testati per le cardiopatie».

Fonte: un articolo di Laura Zoccoli, su Starbene del 27/08/19 con la consulenza della dottoressa Marilena Pignataro, veterinaria cardiologa

Sara & Simone

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