Anche i gatti possono soffrire di fegato grasso…

Anche i gatti possono soffrire di fegato grasso…

A soffrirne sono soprattutto i gatti che hanno sempre avuto un ottimo appetito. All’improvviso perdono totalmente interesse per il cibo: un sintomo serio, da non trascurare…

Fegato grasso: anche il gatto può soffrirne e nel caso non bisogna perdere tempo.

«La lipidosi epatica felina consiste in un accumulo di cellule di grasso nell’organo che ne impedisce il corretto funzionamento», spiega la veterinaria Katia Santonocito (clinicalaveterinaria.it).

«Può condurre anche alla morte, se non diagnosticata in tempo».

I campanelli d’allarme

«Il gatto malato inizia a non mangiare o mangiare molto poco e la brusca riduzione dell’apporto calorico fa sì che il suo corpo inizi a utilizzare le scorte in una sorta di circolo vizioso: i lipidi vengono convogliati verso il fegato che però, non essendo strutturato per trasformarli in energia, finisce con l’accumularli, con danni sempre più gravi», avverte l’esperta.

«Se quindi il tuo micio lascia il cibo nella ciotola, non perdere tempo e portalo subito dal veterinario». Altri sintomi che devono mettere in allarme sono i seguenti: disidratazione, nausea, ipersalivazione, vomito.

Nelle ultime fasi della malattia, inoltre, si manifestano letargia, ittero (pelle giallastra) talvolta convulsioni. E le condizioni diventano purtroppo irreversibili in solo due settimane: ecco perché diventa importantissimo saper riconoscere i primi segnali di malessere e procedere ai controlli necessari per capire a cosa sia dovuta l’anoressia, che può dipendere anche da un mal di denti o magari da un disagio emotivo.

Basta l’esame del sangue 

«Una volta escluse le altre cause, la sofferenza epatica si individua con un esame del sangue, mentre con la visita si controllano il peso e la possibile presenza di atrofia muscolare e ittero», prosegue la veterinaria. «Se la lipidosi epatica è a uno stadio avanzato, il gatto va ricoverato e nutrito con un sondino per 4-6 settimane. Una biopsia del fegato è indicata quando non si hanno miglioramenti nei primi giorni. Si tratta di un percorso difficile, ma se la diagnosi è precoce, la maggior parte dei mici guarisce completamente».

 

Fonte: un articolo di Laura Zoccoli, tratto da Starbene, 21 aprile 2020
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/gatto-felino-ritratto-animale-5299221/

 




Sara & Simone

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