Urolitiasi felina: un aiuto dalle ‘erbe spaccapietra’!

 

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L’urolitiasi, ovvero la formazione di calcoli all’interno del tratto urinario, è purtroppo notoriamente sempre più frequente nei nostri amici felini.

Urine troppo alcaline o troppo acide, alimentazione scorretta, scarso consumo di acqua, disbiosi intestinali, cistiti ricorrenti, fattori stressanti, conflitti di territorio… sono soltanto alcune delle cause predisponenti all’insorgenza del problema, che deve pertanto essere trattato con un approccio multisistemico e personalizzato.

  • Non è superfluo ricordare l’importanza di anteporre una visita veterinaria alla somministrazione di qualunque rimedio: eventuali sintomi di disuria (dolore alla minzione, presenza di sangue nelle urine, fino alla completa ostruzione dell’uretra, evento che, se non si interviene prontamente, può mettere a rischio la sopravvivenza dell’animale) non sono infatti esclusiva conseguenza della presenza di calcoli o renella, ma possono essere dovuti ad infezioni, polipi, coaguli, detriti cellulari, spasmo uretrale.
  • Risulta quindi indispensabile avere una diagnosi prima di intraprendere qualunque terapia.

Una volta confermata la presenza di cristalli o calcoli ed eseguita la loro tipizzazione, un grosso aiuto, in associazione o meno ad altre terapie, proviene come sempre dalla natura.

È infatti sempre più utilizzata in medicina veterinaria la cosiddetta ‘erba spaccapietra’, anche se in realtà sarebbe meglio parlare al plurale, dato che sono più di una le piante con azione litolitica. Le più famose ed efficaci sono due, di cui si illustrano di seguito le principali proprietà.

La Cedracca (Ceterach Officinarum) è una felce che cresce tra le rocce e nei muri pietrosi, diffusa nelle zone temperate di Europa ed Asia e secolarmente utilizzata nella tradizione mediterranea. Essa, oltre al noto utilizzo in terapia e profilassi dei calcoli, viene sfruttata anche per i suoi poteri diuretici, espettoranti ed antireumatici.

  • Il Fillanto (Phyllanthus niruri) ha invece origine tropicale, in Sudamerica viene chiamato ‘Chanca piedra’ ed in Amazzonia è considerata un rimedio tradizionale. Esso ha azione epatoprotettrice, litolitica (aiuta a sciogliere sia i calcoli urinari che quelli biliari), diuretica, antiipertensiva, ipoglicemizzante.
  • Possiede inoltre un certo effetto miorilassante sulla muscolatura liscia: oltre alla capacità di favorire lo scioglimento dei calcoli vi è pertanto quella di aiutarne l’espulsione, evento sfruttato in medicina umana in abbinamento alla litotrissia extracorporea, ovvero l’utilizzo di onde d’urto per rompere i calcoli, allo scopo di smussare ulteriormente i frammenti ed agevolarne la fuoriuscita.

Entrambe le erbe non presentano, a dosaggi terapeutici, grossi effetti collaterali e possono essere utilizzate sia nella terapia che nella prevenzione dell’urolitiasi felina. Fondamentali strumenti di prevenzione, oltre alla fitoterapia, sono il favorire l’assunzione di acqua, la creazione di un ambiente sereno e la somministrazione di un’alimentazione sana.

 

Fonte: un articolo della dottoressa Gloria Deambrogio, tratto da Vivere Sostenibile, ottobre 2016


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Sara & Simone

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