Come tutti i piccoli rapaci la civetta, per sopravvivere a periodi di magra e sapersi adattare ad ambienti così diversi ha un regime alimentare molto variato, non disdegna quasi nulla.
√ I topi sono la sua preda preferita, seguiti da piccoli uccelli, rettili (lucertole), anfibi (rane), pipistrelli, talpe, grossi insetti (anche ragni).
√ La civetta pratica una caccia d’agguato appostandosi su di un ramo, ma anche su di un palo della luce o qualsiasi posto rilevato, definito posatoio, e controllando il terreno circostante.
√ La tecnica di caccia valorizza appieno la capacità di volare velocemente in linea retta. La civetta piomba sulla preda a grande velocità colpendo in modo diretto, senza schermaglie o inseguimenti.
√ È capace di volare radente al terreno a grande velocità prima di colpire. Ghermisce la preda a terra e la riporta al posatoio, trattenendola per una zampa. Fanno eccezione gli insetti ed i pipistrelli colti al volo e gli uccellini ghermiti dal nido durante il sonno.
√ Tornata al posatoio, e non immediatamente, uccide la preda a beccate. Prima di
consumarla la pulisce con meticolosità eliminando pelle o penne. Come tutti gli Strigiformi (si chiama così l’ordine che raggruppa i rapaci notturni) è però in grado di inghiottire la preda intera o a grandi pezzi per poi rigurgitare piume, peli, essa, denti, cheratina. Questi ammassi prendono il nome di borre e sono oggetto di studio per capire la composizione della dieta.
√ Raramente resta sul terreno senza motivo, di solito è per cibarsi di insetti. Le prede, quando eccedenti, sono raccolte in una cavità adibita a dispensa.
Fonte: estratto da un bel servizio (seppur vecchio) su Casa in Fiore, dicembre 2007