La toilette giusta per il tuo gatto…

La toilette giusta per il tuo gatto…

Il tuo gatto è stressato, tanto che lascia «ricordini» in giro per casa, mettendo a rischio tappeti, poltrone, divani e letti? Potrebbe dipendere anche dalla sua toilette, intesa come insieme di cassetta e lettiera.

Perché, se sul mercato esistono di entrambe le più varie tipologie, è altrettanto vero che le loro caratteristiche possono risultare invoglianti o respingenti per il felino. Fermo restando che i gusti dei mici sono soggettivi, è possibile delineare qualche regola generale che aiuti nella scelta i proprietari.

Partiamo dalla cassetta.

Statisticamente i gatti», spiega Chiara Passalacqua, veterinario esperto in comportamento e vicepresidente della Società Italiana Scienze del Comportamento Animale (SISCA), «preferiscono usare una cassetta di grandi dimensioni, dalla lunghezza di circa 86 centimetri.

Meglio quelle aperte rispetto alle chiuse e, se comunque si opta per queste ultime, è consigliabile togliere la porticina, perché ad alcuni crea disagio il doverla aprire e, nel caso in cui nella stessa abitazione convivano più felini con una relazione non ottimale, il fatto di non vedere dove sono gli altri “colleghi” potrebbe essere motivo non solo di fastidio ma anche di conflitto.

  • Attenzione, poi, ai bordi: se troppo alti, potrebbero rendere difficile l’entrata agli animali anziani, con problemi articolari, e ai cuccioli, ancora bassi di statura».

Il numero di cassette dipende da quanti gatti si possiedono: «In teoria la regola è di una a testa per ogni felino più una, quindi, per esempio, tre se si hanno due mici», continua l’esperta.

  • «Nel caso di un solo pet che non manifesti problemi riguardo ai suoi bisogni potrebbe bastarne anche una, tuttavia avere più punti dove potersi “appartare” diminuisce lo stress del quattrozampe e rende più facile indovinare la sua posizione preferita».

Importante è, in effetti, anche la dislocazione della cassetta:

«Deve essere messa in uno spazio appartato, privato e confortevole, in un punto né di transito né vicino a fonti di rumore (per esempio, la lavatrice), ma bensì di gradimento del micio», aggiunge Passalacqua. Un luogo a volte non semplice da identificare: proprio per questo bisogna provare a spostare la cassetta o ad aggiungerne altre in giro per la casa.

La lettiera perfetta, invece, prosegue la veterinaria, «dovrebbe essere non profumata, non polverosa, con una granulometria tra il medico e il piccolo (comunque mai grossa) e agglomerante, in modo tale che l’urina si compatti subito e non rimanga sul fondo della cassetta. Il gatto, infatti, cerca la sensazione di assorbimento che da’ la terra e che a volte letti o divani possono ricordare loro».

Anche la quantità da mettere nella cassetta è soggettiva, «sebbene sia preferibile usare non più di due dita di sabbia».

Infine occorre rispettare alcune norme igieniche. «La cassetta», sottolinea l’esperta, «va pulita quotidianamente togliendo almeno una volta al giorno le feci (se si è a casa, meglio ancora rimuoverle appena prodotte) e una o due le palle di urina agglomerata.

Ogni due settimane, poi, la sabbia va cambiata interamente e occorre lavare la cassetta con acqua e sapone, aggiungendo magari bicarbonato ma non usando mai ammoniaca o detergenti aggressivi. Dopo un paio di anni, inoltre, è bene acquistarne una nuova»,

 

Fonte: un articolo di Marco Ronchetto, tratto da Ok Salute e Benessere, febbraio 2021
Fonte immagine: File:Fresh cat litter.JPG – Wikimedia Commons

 

 

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Sara & Simone

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